Stagioni che si fronteggiano dagli estremi del cerchio tagliato in dodici da un'ampiezza quasi eroica, ormai, se riavvolgi la timeline per ritrovarti il viso a sudest in una ripetizione che regredisce fino al distacco imposto nei condizionali di un periodo ipotetico declinato tra congiunzioni avversative che lo degradano a grossolana approssimazione di un insoluto ai danni del tempo, che non conosce indulto, men che mai l'amnistia che invoco da decenni.