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venerdì 16 marzo 2012

RE:sist

Stagioni che si fronteggiano dagli estremi del cerchio tagliato in dodici da un'ampiezza quasi eroica, ormai, se riavvolgi la timeline per ritrovarti il viso a sudest in una ripetizione che regredisce fino al distacco imposto nei condizionali di un periodo ipotetico declinato tra congiunzioni avversative che lo degradano a grossolana approssimazione di un insoluto ai danni del tempo, che non conosce indulto, men che mai l'amnistia che invoco da decenni.
Una memoria che persiste. Non resiste né insiste. Persiste, esiste con uno scopo e proietta il me trascorso col sole che crolla grossogrosso tanto più a destra, ora, a nord del confine, più attonito e meno propositivo della tua espressione quando hai visto gli esiti inseguirlo, poi superarlo, poi anticiparlo nella caduta. Qualcosa le rughe insegnano se ti sei voltato, stavolta, quando afferrarli per trattenerli significava farsi trascinare a fondo. Stavolta che dai le spalle e guardi il suolo, che al cielo ormai non credi più.
Blocchi di partenza. Ancora. Ho raccolto i frammenti ma resisto a ricomporli. Resisto. Il bianco somma i colori per ore, prima di cedere al tramonto e bucarsi al crepuscolo. Una tensione che t'accorgi di aver sciolto dopo che ore a interrogarti sulla sua natura t'hanno dimostrato quanto sia più interessante attraversarla che tradurla.
Tracciati di nuvole formano due X tra Marche e Umbria, elementi che si mettono di traverso per ricordarti che non sei nessuno finché esistono loro, polvere su ingranaggi che macinano altra polvere. La mia immagine riflessa convessa negli occhioni scuri e muti al centro di mille e mille parole che non penetrano se non come suono quel tuo scrutare curioso non sai cosa.
Reportage dal niente, colori piatti di elementi noti fino all'inflazione. L'occhio umano distingue dieci milioni di colori, i canali RGB sedici, il verde in natura sfuma in trenta milioni di verde. Così il tuo rosso, che andrai a cercare dove non c'è e come il mio blu imparerai a richiamare per rifugiartici tra istantanee sublimate svincolate da ogni quando.
Resistenza nella stasi.

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