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domenica 28 agosto 2011

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Mi ripeto in testa il più semplice dei motivetti in modalità più automatica che posso. Il più inutile pensiero in testa in un circolo compulsivo per scacciare – schiacciare – tutti gli altri. Via quelle immagini da dietro gli occhi. Via tutte, subito. Resettatemi la memoria a breve termine, fatelo a impulsi ogni minuto. Vi prego.
Brividi dal mare caldo, nero, dai piedi al ventre. La luna in decrescita che non l’avresti creduto ti rischiarasse ancora le mani, così vuote. Il respiro accanto al tuo a darti il tempo che maledici.
Sempre così freddo, prima dell’alba. Sempre così buio. Un cimitero di lattine.

Rileggo ancora il tuo messaggio in un display tristissimo che potrebbe averlo come wallpaper, tante volte l’ho visualizzato. Io che della psicologia femminile non ho mai capito un cazzo, ancora qui ad aspettarti.
Me ne arrotolo un’altra e spero che si stia alzando un cambiamento tra me e un quanto che non so, che non chiedo, non voglio, non gestisco e non aspetto, che temo non riconoscerò se non quando mi trasporterà via.
Settanta ore sveglio. L’alcool che ancora pulsa forte, in testa. Fitte alle tempie da mettermi in ginocchio. Non tornerai e non ti cercherò. Come darti torto. Un insegnamento per la prima di tutte le prossime volte.
Non so dove tu sia né cosa stia facendo, ma questa luce è ogni volta uno spettacolo. Ti penso, mentre mi rapisce. Mi ci avvolgo e il mondo scompare. Il Conero si scrolla nebbia e notte di dosso, le intermittenze si fanno scafi e vele. Richiudo gli occhi e il cerchio mi stringe. Sento caldo, ora, finalmente. Lo sento in gola, tra le costole, sulle mani. Il tuo viso mi scompare nel nero e provo a inseguirlo, prima che le altre immagini lo inghiottano. La dissolvenza ti spegne come quando ti ho visto andartene. L'avessi saputo, che era per sempre, avrei risposto al rumore dei passi.
Hai ancora chi su di te c'ha lasciato un pezzo di sé, a tanto mare di distanza. Pensare che credevano unisse, quando lo chiamarono così. Finirò per odiarti se non ti dimentico in fretta.

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